Modulazione magnetica della via corticostriata umana

 

 

GIOVANNI ROSSI

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XX – 15 aprile 2023.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

L’attività corticostriatale del cervello umano è studiata in vivo particolarmente per il suo rilievo in patologie neurologiche come la malattia di Parkinson e in vari disturbi psichiatrici; è considerata un attraente bersaglio per i trattamenti non farmacologici di patologie cerebrali, ma terapie invasive come quelle che richiedono interventi chirurgici ripetuti sul neurocranio e procedure di impianto di elettrodi sono accettate solo da una minoranza di pazienti e, inoltre, spesso non risultano applicabili. Per queste ragioni si sta approfondendo lo studio della possibilità di impiegare una procedura non invasiva con poche controindicazioni e senza effetti collaterali rilevanti come la stimolazione magnetica transcranica (TMS).

L’interesse circa la possibilità di adoperare una metodica basata su questi principi è notevole per disturbi psichiatrici cronici che richiedono lunghi periodi di trattamento sintomatico.

Si definisce convenzionalmente impulsività la tendenza ad agire prematuramente o senza riflettere, e un eccesso di atteggiamento e comportamento impulsivo costituisce un elemento caratterizzante molte sindromi neuropsichiatriche. Lo studio delle basi cerebrali dell’impulsività umana ha indagato prevalentemente aree della corteccia cerebrale con funzione inibitoria, rilevando la possibilità di un ruolo nelle manifestazioni patologiche da parte dell’area motoria pre-supplementare (pre-supplementary motor area, pre-SMA).

Allan Lohse e colleghi hanno esplorato la possibilità che il difetto funzionale di quest’area abbia un ruolo nella patogenesi dell’impulsività. A questo scopo hanno rilevato la fMRI in un compito sperimentale dopo stimolazione transcranica ripetitiva (rTMS) a bassa frequenza della pre-SMA. I risultati dello studio costituiscono evidenze convergenti per un rapporto di causa-effetto tra i livelli dell’attività di pre-SMA associati al compito e la propensione al comportamento impulsivo e rischioso, nel contesto di un gioco d’azzardo sequenziale[1].

Jaime Caballero-Insaurriaga e colleghi hanno studiato la possibilità di modulare con tSMS l’attività corticostriata in modo efficace. I risultati sono incoraggianti nella prospettiva di sviluppare nuove terapie neurologiche e psichiatriche non invasive.

(Jaime Caballero-Insaurriaga et al., Noninvasive modulation of human corticostriatal activity. Proceedings of the National Academy of Sciences USA – Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.2219693120, 2023).

La provenienza degli autori è la seguente: HM CINAC, University Hospital HM Puerta del Sur, HM Hospitals, Madrid (Spagna); National Hospital of Paraplegics, Toledo (Spagna); CIBERNED, Institute of Health Carlos III, Madrid (Spagna).

Jaime Caballero-Insaurriaga e colleghi hanno condotto uno studio con lo scopo di dimostrare che l’attività cortico-striatale può essere efficacemente modulata con una metodica non invasiva di stimolazione magnetica transcranica, senza ricorrere all’impianto di elettrodi intracerebrali che richiede procedure operatorie. In particolare, gli autori dello studio hanno impiegato la tSMS (transcranial static magnetic field stimulation) per la stimolazione cerebrale non invasiva e la risonanza magnetica nucleare funzionale (fMRI, functional magnetic resonance imaging) allo stato di riposo per verificare i cambiamenti nell’attività sinaptica dei fasci assonici discendenti dai neuroni della corteccia cerebrale e innervanti le formazioni nucleari del corpo striato.

Un problema in questo tipo di studi è costituito dal fatto che le misure standard della connettività funzionale non sono in grado di distinguere le variazioni dell’attività corticostriatale dai cambiamenti locali dell’attività della corteccia cerebrale. Per superare quest’ambiguità, i ricercatori hanno sviluppato un nuovo strumento, la ISAAC analysis framework, che ha consentito loro di dimostrare che la tSMS induceva cambiamenti 1) nell’attività locale all’interno della corteccia stimolata e 2) nell’attività condivisa tra la corteccia stimolata e lo striato connesso.

In particolare, la ISAAC analysis framework, presentata per la prima volta in questo studio e validata dagli autori, consentiva di distinguere l’attività neuronica interna alle aree della corteccia dalla connettività funzionale tra regioni cerebrali diverse. Tutte le misure effettuate con questo strumento suggerivano che la regione lungo la corteccia mediale che abbia la maggiore connettività funzionale con lo striato sia l’area motoria supplementare (SMA), cui era stata applicata la tSMS.

I ricercatori hanno poi impiegato una versione del framework guidata da un modello, per chiarire che la modulazione dell’attività striatale indotta da tSMS possa essere primariamente spiegata da un cambiamento nell’attività condivisa tra le aree modulate della corteccia motoria e lo striato motorio.

In conclusione, i risultati dello studio suggeriscono che l’attività corticostriata può essere individuata, monitorata ed efficacemente modulata nel cervello umano, a scopo terapeutico.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Giovanni Rossi

BM&L-15 aprile 2023

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] Lohse A., et al. Linking Impulsivity to Activity Levels in Pre-Supplementary Motor Area during Sequential Gambling. Journal of Neuroscience 43 (8): 1414-1421, 2023.